Le nuove regole sugli appalti alimentano incertezze fra i costruttori

I piccoli e medi costruttori sono preoccupati e allarmati per le molte incertezze applicative delle nuove regole sugli appalti. Molte amministrazioni pubbliche pur avendo disponibilità non procedono all’assegnazione a causa del meccanismo introdotto dalla legge del 19 aprile 2016 in base alla quale le opere possono essere affidate  sulla base non più dei progetti definitivi ma di quelli esecutivi, quelli cioè che entrano nei dettagli degli interventi. Il primo problema è quello relativo ai progetti definitivi presentati prima dell’entrata in vigore della nuova normativa. Il secondo si riferisce alla tempistica. Si è verificato così, secondo l’Ance, un blocco delle gare, calcolato intorno al 75% rispetto allo stesso mese di maggio 2015. Le modifiche portate dal nuovo codice derivano da indicazioni della Commissione di Bruxelles ed hanno una loro logica che non viene messa in discussione dall’associazione dei costruttori. Il blocco delle gare si ripercuote negativamente su tutto il settore delle costruzioni che coprono intorno al 15% del Prodotto interno lordo. L’ultima riforma nel campo degli appalti avvenne nel 2006 ma allora il settore dell’edilizia privata era in buona salute. Adesso invece è in crisi da 8 anni, perdendo quasi il 60% del volume di affari.

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