I costruttori chiedono la “digitalizzazione” dell’edilizia
Sfruttare il trampolino del piano «Industria 4.0» su cui sta lavorando il governo, per far fare un salto tecnologico ai cantieri. Il percorso è già stato tracciato dal nuovo codice degli appalti in vigore dal 19 aprile — scrive Il Sole 24 Ore — che indica la strada per l’introduzione delle nuove tecnologie digitali nelle costruzioni: in particolare il «Buliding information modeling» (Bim), piattaforma in grado di far dialogare in tempo reale progettisti, imprese e Pa impegnate nella realizzazione di un’opera pubblica. Porta Pia ha già insediato una commissione che dovrà elaborare il piano di diffusione delle nuove tecnologie nel settore. Ma per passare dalle prescrizioni normative ai fatti concreti servono incentivi per l’acquisto di hardware e software oltre che per la formazione del personale a tutti i livelli: dai progettisti alle imprese, dalle stazioni appaltanti ai produttori di materiali edili. A chiedere una strategia nazionale per la “digitalizzazione” dell’edilizia, seguendo l’esempio di quanto hanno già fatto in Europa Gran Bretagna, Germania e Francia, è l’Associazione nazionale dei costruttori, che non intende perdere l’occasione di agganciare il treno dell’innovazione industriale su cui scommette il piano di Palazzo Chigi. Una delle grandi novità del Bim è la possibilità di condividere le informazioni tra tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione delle opere. Lavorare su un’unica piattaforma condivisa — conclude Il Sole 24 Ore — garantisce la possibilità di anticipare i problemi che potrebbero sorgere in cantiere, riducendo tempi e costi di realizzazione e assicurando una maggiore aderenza dell’opera al progetto e alle attese del committente.
COLF E BADANTI: EBILCOBA TI ASSISTE, TI RIMBORSA LA MALATTIA E TI TUTELA IN TUTTE LE VERTENZE DI LAVORO. SOTTOSCRIVI IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO INSERENDO IL CODICE E1 NEI VERSAMENTI INPS