I rischi del verbale dopo l’assemblea condominiale

Ai consulenti dell’Associazione arrivano spesso segnalazioni di verbali condominiali redatti dopo l’assemblea di condominio. Il dubbio sulla correttezza o meno di questa pratica deriva dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 6552 del 2015. Secondo i Supremi giudici il verbale dell’assemblea può essere redatto e conseguentemente corretto e modificato dopo la riunione condominiale. Il problema è che non devono essere alterati il contenuto e lo spirito delle decisioni prese o il tenore degli interventi dei singoli partecipanti. Non è facile tuttavia ricostruire posteriormente la corrispondenza del verbale a quanto dichiarato e deliberato. Al fine quindi di evitare contestazioni, litigi, cause, l’orientamento prevalente sembra essere quello di redigere il verbale contestualmente all’assemblea da parte del presidente e del segretario della riunione. Dando lettura al verbale prima della chiusura dei lavori dell’assemblea si evitano molti inconvenienti. E’ dal termine di questa infatti che decorrono i 30 giorni per impugnare eventuali deliberazioni ritenute dal soggetto illegittime. Se il verbale viene redatto dopo, le questioni si complicano perché la data del ricevimento della copia del resoconto non ha rilevanza giuridica.

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