Le banche aprono alla “surroga della surroga” sui mutui

Diciamocelo apertamente: negli ultimi due anni — scrive Il Sole 24 Ore — il mercato dei mutui è stato trainato dalla surroghe, ovvero da quelle operazioni con cui si sposta il vecchio mutuo presso una nuova banca che offre condizioni migliori. Anche grazie a questa leva il mercato dei mutui è tornato a crescere – dopo anni di paralisi – e nel 2016 il monte erogato complessivo potrebbe superare i 50 miliardi di euro. Come ai bei tempi, precedenti allo scoppio della crisi economica del 2008. Con le surroghe i mutuatari hanno la possibilità (e tecnicamente il dovere finanziario) di adeguare il proprio mutuo alla nuova era dei tassi bassi. Non ha obiettivamente senso continuare oggi a pagare un mutuo al 4-5%, solo perché stipulato in un periodo storico in cui l’inflazione era certamente più alta di quella odierna (che in Italia è a quota zero) e di conseguenza anche i tassi nominali offerti dalle banche erano più cari. Quanto accaduto negli ultimi due anni – con molti italiani che sono corsi a “rottamare” il vecchio mutuo forti anche della ritrovata disponibilità delle banche ad accogliere nuovi clienti – dipinge un’immagine migliore di quel che si crede degli italiani. Secondo alcuni studi il livello di educazione finanziaria in Italia è molto basso, sugli stessi livelli degli abitanti dello Zimbabwe. Bene, chi ha surrogato in questi anni ha dimostrato di non appartenere a queste statistiche. Di aver compreso che il mutuo va considerato al pari di qualsiasi investimento attivo. Così come quando si acquistano BTp, fondi di investimento, etf ecc. e ne se monitora l’andamento nel tempo, anche quando si tratta di debito (e quindi di un mutuo in questo caso) bisogna abituarsi a monitorare l’andamento dei tassi. In modo tale che se i nuovi tassi offerti dal mercato – che riflettono aspettative future di inflazione, politiche monetarie delle banche centrali, ecc. – variano in modo sensibile, le antenne si drizzano e si valuta l’operazione della surroga. Morale della favola — conclude Il Sole 24 Ore — chi ha stipulato un mutuo qualche anno fa e non conosce che tasso sta realmente pagando farebbe bene a verificarlo e a controllarlo con le nuove offerte.

 CONTRATTO COLLETTIVO COLF E BADANTI: CHIEDI CONSIGLIO A EBILCOBA, SOTTOSCRIVI IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO INSERENDO IL CODICE E1 NEI VERSAMENTI INPS

 

 

Articoli Correlati