Stipendi d’oro e spese poco trasparenti: Anci nel ciclone

Ci sono numeri che fanno storcere il naso agli amministratori locali del Movimento 5 Stelle, come gli stipendi dei dirigenti dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra, guadagna poco meno del presidente della Repubblica Mattarella: 232.600 euro all’anno. Nello specifico, nel 2016, la sua retribuzione base lorda è stata di 208.600 euro, a cui si sono aggiunti 24 mila euro di indennità lorda. Un po’ troppo secondo tanti pentastellati — scrive Il Tempo — che lamentano anche la poca trasparenza dei costi: il rendiconto delle entrate e delle uscite dell’associazione, delle spese di rappresentanza, dei rimborsi e quant’altro non compare sul sito internet. Altre perplessità riguardano Stefano De Capitani, l’amministratore delegato di Ancitel spa, la società di servizi per gli enti locali (l’Anci ne controlla il 57 per cento), che punta a «incrementare l’efficienza operativa dei Comuni e adeguare le procedure e gli strumenti alle norme che cambiano». Ebbene De Capitani (che ha uno stipendio di 168 mila euro all’anno) risulta anche presidente del Consiglio di amministrazione di una società (Gisitalia srl) specializzata da vent’anni nel campo dei sistemi informativi territoriali. L’azienda ha anche «una divisione Building rivolta a professionisti ed enti pubblici». De Capitani, nominato presidente del Consiglio di amministrazione il 7 aprile del 2016, resterà in carica fino all’approvazione del bilancio alla fine del 2018. Tra le sue mansioni c’è anche quella di «partecipare a gare e appalti con la pubblica amministrazione nonché la gestione dei relativi rapporti compreso il raggruppamento temporaneo neo di impresa senza limite di importo». Sono alcuni dei compiti svolti anche dall’Ancitel che «dalla sua fondazione progetta e fornisce servizi e soluzioni agli enti locali» e che utilizza «le tecnologie digitali per fornire ai Comuni servizi per conoscere, comprendere e orientare le scelte, per ottimizzare la gestione del territorio e dei rapporti con cittadini, imprese e professionisti, per aumentare le loro capacità operative e per comunicare in modo efficace». Un potenziale conflitto di interessi? Ma di cose che non tornano ce ne sarebbero parecchie. Toccherà al nuovo presidente, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, occuparsene.

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