Nel 2015 tre milioni di famiglie in difficoltà per le spese sull’abitazione

“Un Piano di edilizia residenziale sociale con programmazione pluriennale per rispondere ai bisogni abitativi delle fasce più deboli della popolazione e generare consistenti opportunità occupazionali”: è quanto proposto da Cgil, Fillea Cgil e Sunia a governo e forze politiche in occasione di un convegno sul tema. Denunciando che in Italia la spesa sociale per la casa “è tra le più basse d’Europa”, Cgil, Fillea e Sunia sottolineano che “nel 2015 le famiglie in difficoltà a causa dell’onerosità delle spese per la propria abitazione sono state circa 3 milioni, l’11,7% del totale; il 90% degli sfratti è avvenuto per morosità; oltre il 70% delle famiglie in locazione (2,3 milioni di nuclei) ha un reddito inferiore ai 30mila euro annui e vive in prevalenza nei grandi centri urbani, dove gli affitti sono più elevati”. Inoltre, “650mila sono le domande di edilizia pubblica inevase presso i Comuni e gli ex Iacp”. Dati che, secondo Cgil, Fillea e Sunia, evidenziano la necessità di un Piano di edilizia residenziale sociale che “integri l’edilizia pubblica” e che può essere sostenuto
economicamente “attivando un capitolo di bilancio specifico, recuperando circa 600 milioni di euro all’anno con
l’accantonamento di una quota percentuale dei finanziamenti per le opere compensative nell’ambito del costo dell’appalto delle ‘grandi opere’ e con l’utilizzo delle economie di spesa”.

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