Agevolazioni per la prima casa: quali sono e a chi spettano
Acquistare la prima casa è per molti la spesa più ingente che si affronterà nel corso della propria vita, e per questo qualsiasi tipo di aiuto, agevolazione o facilitazione per il mutuo è sempre ben accetta. Lo Stato tutela chi stipula un finanziamento per l’abitazione principale in diversi modi: vediamo di fare il punto.Per prima cosa è bene ricordare che con “prima casa” (o abitazione principale) si indica l’immobile dove si vive abitualmente. Le agevolazioni riguardano ad esempio l’imposta di registro in seguito ad acquisto da privato e l’IVA per acquisti da un’impresa, ma anche l’imposta di bollo, i tributi speciali catastali, le tasse ipotecarie e così via. Le agevolazioni si applicano quando il fabbricato che si acquista appartiene a determinate categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile); A/3 (abitazioni di tipo economico); A/4 (abitazioni di tipo popolare); A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare); A/6 (abitazioni di tipo rurale); A/7 (abitazioni in villini); A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi). Nessuna agevolazione è invece prevista in caso di abitazioni signorili, in ville, castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici (rispettivamente A/1, A/8, A/9). Inoltre, il fabbricato deve trovarsi nel Comune in cui l’acquirente ha o intende stabilire la propria residenza o dove lavora, e l’acquirente deve rispettare determinati requisiti: non essere titolare di un altro immobile nello stesso Comune e non essere titolare su tutto il territorio nazionale di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su un altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa. Chi può ricevere un’agevolazione ha quindi diritto, nel caso in cui il venditore sia un privato o un’impresa che vede in esenzione IVA, a pagare un’imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (invece che 9%). In più, l’imposta ipotecaria fissa è di 50 euro e l’imposta catastale fissa è sempre di 50 euro. Quando invece si acquista da un’impresa con vendita soggetta a IVA, si paga l’IVA ridotta al 4% (invece che 10%), l’imposta di registro fissa di 200 euro, l’imposta ipotecaria fissa di 200 euro e l’imposta catastale fissa di 200 euro.
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