Tasse sugli affitti Airbnb: il Fisco chiede elenco delle prenotazioni ma le piattaforme non collaborano

Nuovo capitolo della saga sulle tasse Airbnb: l’Agenzia delle Entrate batte cassa e chiede alle piattaforme di annunci di affitti i dati sulle prenotazioni online in modo da provvedere alla tassazione degli host Airbnb. Ma i siti di affitti online guidati dai due colossi Airbnb e Booking — scrive il sito Investireoggi.it — continuano a restare sulla loro posizione. E sulla scia di Airbnb e Booking si pongono anche concorrenti con meno utenti come Homeaway. Intanto il traffico di prenotazioni di case su Airbnb, Booking etc aumenta di anno in anno. La legge sulla cedolare secca sugli affitti Airbnb ha un iter costellato da false partenze: da giugno dello scorso anno si attende l’applicazione della tassazione sulle prenotazioni di case tramite Airbnb. A chiederlo sono soprattutto gli albergatori che vedono nella misura volta a far emergere il sommerso, anche un modo per riequilibrare la concorrenza nel settore turistico e ricettivo. Cosa dovrebbe fare Airbnb secondo l’Agenzia delle Entrate? In pratica, agendo in qualità di sostituto di imposta, dovrebbe comunicare i dati di chi affitta casa sul sito e i relativi guadagni per le prenotazioni Airbnb. Ogni 30 giugno l’Agenzia delle Entrate potrebbe in questo modo avere il quadro chiaro degli incassi degli host di Airbnb per l’anno precedente. Ma i due giganti degli annunci case online hanno ribadito che non intendono agire da sostituti di imposta, ritenendo che questa incombenza non gli competa. L’azienda ha anche sollevato obiezioni tecniche ammettendo di non avere gli strumenti idonei per fornire le informazioni richieste dalle Entrate perché il sistema non è in grado di distinguere tra annunci di host privati (che potrebbero beneficiare della cedolare secca) e professionisti del settore immobiliare che operano tramite la piattaforma. I tempi stretti hanno già convinto l’Agenzia delle Entrate a rinviare la scadenza dal 30 giugno al 20 agosto 2018. Basterà questa proroga — si chiede Investireoggi.it — a convincere le piattaforme a muoversi dalla loro posizione?

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