Stop della Ue alle incompatibilità tra la figura di agente immobiliare e altre posizioni lavorative

E’ l’Unione europea a chiedere all’Italia di far cadere i numerosi vincoli che ancora gravano sui mediatori immobiliari e con ogni probabilità, già nel 2019, dovrebbe scattare un cambiamento epocale per la categoria, a leggere quanto scritto nella prima versione del Disegno di legge europea 2018, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 6 settembre e pronto a iniziare l’iter parlamentare, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore. Ecco in sostanza la novità: secondo la norma attuale, un agente immobiliare non può essere al contempo un lavoratore dipendente, né pubblico né privato, ma neppure un imprenditore o un professionista operante in altri settori. Fa eccezione il caso in cui il rapporto di dipendenza o la titolarità dell’impresa riguardino solo e soltanto la stessa attività di mediazione. Si tratta di paletti imposti dal legislatore, nel corso degli anni, per garantire l’assoluta imparzialità e l’assenza di conflitto di interessi del mediatore nello svolgimento del suo compito. Secondo la Commissione europea questi vincoli sono «non necessari» e «sproporzionati» rispetto all’obiettivo perseguito. E già nella Comunicazione europea del 10 gennaio 2017, sulle «raccomandazioni di riforma per la regolamentazione dei servizi professionali», si sottolineava come l’Italia fosse il Paese più rigido in materia tra tutti i membri dell’Unione. La bozza di legge europea approvata in Consiglio dei Ministri recepisce queste indicazioni e ribalta completamente il quadro. Non si può essere allo stesso tempo agente e titolare di un’attività d’impresa, se la società in questione opera nello stesso settore merceologico, in questo caso l’immobiliare. Per il resto, cadono tutti i divieti.

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