L’Agenzia delle Entrate: Nel 2018 si sono comprate più case

I piccoli centri si sono dimostrati più dinamici delle grandi città — scrive il Corriere.it — e anche i prezzi stanno dando qualche segnale di ripartenza. Cominciando dalle compravendite, i dati ufficiali dell’Agenzia delle Entrate segnalano un incremento di vendite complessivo del 6,6%, con un totale di 578.647 passaggi di immobili residenziali. A Roma (32.088 vendite) l’aumento è stato del 3,1%, a Milano (24.522) del 3,4% Quanto ai prezzi, crescono soprattutto nelle zone centrali delle grandi città, anche se si tratta di variazioni del 2-3% massimo. La città con l’incremento medio più elevato è Milano, mentre Roma è stabile. In lieve calo i capoluoghi di provincia minori e gli hinterland metropolitani anche se solo sporadicamente la diminuzione di prezzo supera l’1%. La discreta salute del mercato (l’aggettivo è dovuto al fatto che siamo comunque ben lontani dai dati che si registravano all’epoca del boom, tra il 2004 e il 2008) è dovuta in questa fase essenzialmente a due fattori: il primo, le condizioni dei mutui, che hanno solo in parte risentito, almeno finora, dell’aumento dello spread Btp-Bund e rimangono comunque molto convenienti: a tasso fisso ci si indebita attorno al 2% e a variabile addirittura sotto l’1%. Il secondo, la maggiore richiesta di immobili da investimento da parte delle famiglie, che, in un’ottica di diversificazione del portafoglio, comprano abitazioni da affittare, soprattutto nelle grandi città. A seconda della fonte, la quota di acquisti di investimento oscilla tra il 15 e il 20% del totale.

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