Affittare case per le vacanze: attenzione ai rischi

Da anni, al rientro dalle vacanze, i media ci inondano di servizi sulle truffe perpetrate a danno di chi ha affittato on line appartamenti rivelatesi poi molto lontani dalla descrizione idilliaca fatta sul web o, peggio ancora, del tutto inesistenti; con i soldi della caparra o addirittura dell’intero pagamento anticipato che hanno irrimediabilmente preso il volo. Il fenomeno dell’affitto di case vacanze private in Italia — scrive il Corriere.it — è sempre esistito, ma sta assumendo dimensioni gigantesche. Un indicatore molto significativo sono i dati delle case presenti ad agosto dello scorso anno sul più famoso sito di intermediazione di affitti di breve durata, Airbnb: in offerta c’erano poco meno di 400mila abitazioni (con un trend di aumento a due cifre registratosi a partire dal 2009). D’altro canto, il bacino potenziale a cui attingere certo non manca. Nel Paese le abitazioni che hanno le caratteristiche per essere affittate come case vacanza sono poco meno di 4 milioni come vediamo nella tabella qui sopra. La regola d’oro per affittare una casa vacanza sarebbe andare sul posto, parlare con il proprietario o l’agenzia, visionare l’appartamento. Ma non sempre è possibile. Quello che però si può fare con qualche semplice accorgimento è ridurre il rischio di essere truffati con il Web servendosi di semplici strumenti messi a disposizione dalla Rete.

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