UNIONE INQUILINI: DUBBI SUl nuovo PIANO ALLOGGI

Il nuovo Piano Casa, secondo le anticipazioni, sarebbe costituito da un intervento di tipo social housing, con partecipazione pubblica a progetti e programmi di privati per immobili da destinare a canone agevolato/convenzionato. ”Se così è, riteniamo che si tratti di una proposta che non coglie il fabbisogno reale” delle famiglie a basso reddito. Lo afferma il segretario nazionale dell’Unione inquilini, in una lettera inviata al ministro del Lavoro e per lo Sviluppo economico. Secondo l’Unione inquilini solo una parte delle famiglie basso reddito potrebbero beneficiare del piano e ”non certo nella sua quota maggioritaria”. ”Lei che è anche ministro del Lavoro conosce assai bene, purtroppo, i livelli degli stipendi dei lavoratori italiani e conosce altrettanto bene i tipi di lavoro precario che vengono offerti ai giovani e a coloro che hanno perso il posto di lavoro”. I dati, secondo l’Unione inquilini, ”ci dicono che in Italia abbiamo certamente bisogno di abbassare il livello complessivo dei canoni di locazione e in tal senso un intervento che aumenti l’offerta di alloggi a canone agevolato può portare benefici. Ma c’è un ma”. Le priorità che vengono dalle aree metropolitane e dai Comuni, anche quelli medi e piccoli sono quelle dettate dalle fasce povere, ovvero ”quelle che possono trovare una risposta al proprio disagio abitativo solo potendo accedere a case di edilizia residenziale pubblica a canone sociale”.

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