Imu e Tasi: rischio pignoramento per chi non paga

«I cittadini non si devono preoccupare, non mi risulta». ll presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha risposto così a chi gli chiedeva notizie della possibilità per i Comuni di bloccare i conti correnti dei contribuenti che non pagano i tributi locali. Sarà stato un riflesso condizionato, perché da giorni il premier combatte l’idea di una manovra piena di tasse e trappole fiscali — scrive il Corriere.it — ma quella norma c’è. È prevista dall’articolo 96 della Legge di Bilancio depositata e già in discussione, al Senato, e dà anche molta soddisfazione ai sindaci, che in questa riforma della riscossione locale, chiesta a gran voce da tempo, vedono la possibilità di mettere al sicuro le proprie entrate fiscali. La norma inserita nella legge è molto tecnica e complessa. In sostanza tende a offrire ai Comuni, che riscuotono direttamente i loro tributi, di utilizzare gli stessi metodi e strumenti che usa l’Agenzia delle Entrate, l’organismo pubblico che riscuote tasse statali e contributi, e che fino a qualche tempo fa lavorava anche con i Comuni. Che poi scelsero la strada di una riscossione «più umana», ma che oggi si trovano in difficoltà. E vogliono strumenti più efficienti, che la riforma contenuta nella manovra gli consegna, riducendo ad appena 9 mesi, quando oggi ci vogliono anni, il tempo per ottenere, anche forzatamente, la soddisfazione del credito. Da quando scatterà, a gennaio 2020, a meno di un ripensamento — continua il Corriere.it — anche tutti gli atti emessi da Comuni, Regioni, Province, Unioni Montane dovranno contenere gli elementi necessari per renderli esecutivi. E, dunque, far scattare automaticamente anche eventuali sequestri una volta scaduti i termini per presentare i ricorsi (accorciati da 4 a 2 mesi per i crediti fiscali inferiori a mille euro).

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