La Corte dei Conti sui Derivati: la Cannata ha sottovalutato i rischi

«La Cannata ha sottovalutato enormemente l’elemento cruciale costituito dal rischio finanziario insito in operazioni ad alto contenuto speculativo non utilizzate dagli Stati sovrani». Un gioco d’azzardo, quello fatto tra dicembre 2011 e gennaio 2012 — scrive Il Tempo — con la chiusura anticipata e con la contestuale ristrutturazione dei contratti in derivati finanziari, costato allo Stato italiano 3,1 miliardi di euro e di cui ha beneficiato la banca statunitense Morgan Stanley. Questa l’accusa mossa dalla Procura della Corte dei Conti del Lazio, guidata dal procuratore regionale Donata Cabras, alla super dirigente Maria Cannata, responsabile della gestione del debito pubblico presso il ministero dell’Economia e delle Finanze.

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