Termovalvole: l’ipotesi dell’autodenuncia pagando una cifra equivalente a “un ravvedimento operoso”
La data non si può dire che non fosse annunciata: il 31 dicembre scade il termine utile, negli edifici che hanno un impianto di riscaldamento centralizzato, per installare i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore. Come è noto, Federproprietà ha chiesto la proroga di questa scadenza. A imporre l’obbligo — ricorda Il Sole 24 Ore — è una direttiva comunitaria, la 2012/27/CE, che chiede oltretutto la predisposizione di sanzioni efficaci ed esaustive. A sua volta recepita nel nostro Paese dai decreti 102/2014 e 141/2016, quest’ultimo uscito in Gazzetta ufficiale a fine luglio. Complici i ritardi nella definizione della normativa e le conseguenti false aspettative di proroga – non è mai arrivata anche perché comporterebbe un’infrazione da parte del governo di una disposizione comunitaria – sono molti ancora i condomìni che non si sono messi in regola. La corsa dell’ultimo minuto per adeguare gli impianti prima dell’accensione stagionale del riscaldamento (le termovalvole possono essere applicate ai radiatori solo se questi sono scarichi di acqua) ha comportato un eccessivo sovraccarico di lavoro per le ditte specializzate, che non sono riuscite a rispondere a tutte le richieste di intervento, anche e a volte a causa della impossibilità di reperire sul mercato i dispositivi da installare. Il risultato, però, è che dalla notte di San Silvestro chi non è a norma rischia pesanti sanzioni. Tutti i proprietari di un edificio condominiale, la cui assemblea non abbia deliberato e fatto eseguire per tempo i lavori — continua il quotidiano economico-finanziario — sono esposti a un’ammenda che va da 500 a 2.500 euro per ogni unità immobiliare. Importante sottolineare che la responsabilità ricade sui singoli proprietari. Il nodo della termoregolazione e contabilizzazione è fra i problemi “bollenti” sul tavolo del nuovo governo, appena insediato, e del ministro dello Sviluppo economico. Nelle ultime settimane si sono rincorse tante voci, che – nell’impossibilità di una proroga – ventilano soluzioni alternative, come una riduzione delle sanzioni al 5% dell’importo minimo fino alla primavera del 2017 o un posticipo nell’applicazione delle ammende a fronte di irregolarità rilevate. Un’ipotesi che, sulla base delle verifiche effettuate da Casa24 Plus, potrebbe avere qualche fondamento (ed entrare nel Dl Milleproroghe) è che si decida di concedere ai condomìni fuori norma la possibilità di autodenunciarsi, pagando una cifra equivalente a un “ravvedimento operoso”. C’è da dire però anche che, per come è impostata la verifica sugli impianti termici, è facile che le situazioni di non conformità inizino a venire al pettine non prima di settembre e ottobre. Cioè quando i manutentori incaricati delle ispezioni verificheranno le caldaie e segnaleranno la cosa nei rapporti di controllo.
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