Finalmente c’è la ripresa in tutti i settori

Tasso tendenziale in crescita, diffuso in tutto il territorio nazionale. Il comparto residenziale in testa con due cifre. L’ascesa degli scambi favorita dalla debolezza dei prezzi degli immobili

di Gianni Guerrieri
I dati relativi al III trimestre 2015, pubblicati dall’OMI dell’Agenzia delle entrate a inizio di dicembre, mostrano una prima vera luce, non più incerta, sul mercato immobiliare italiano: le compravendite di immobili mostrano un tasso tendenziale in crescita in tutti i settori, nel residenziale a doppia cifra e con incremento diffuso su tutto il territorio nazionale.
È il segno della fuoriuscita dal tunnel dell’ultima recessione, che ha investito il Paese e il mercato degli immobili. Ovviamente c’è un però. E questo “però” è legato ai fattori esogeni caratterizzati dalla riduzione della crescita dei paesi cosiddetti emergenti e dalle crisi geopolitiche in corso, con le loro terribili conseguenze degli attentati terroristici. È noto che le economie e i commerci hanno bisogno di stabilità e certezze. L’attuale clima internazionale non sembra garantire questo. Tutto ciò rende quindi intrinsecamente insicuri gli scenari di sviluppo futuri. Anche per il mercato immobiliare.
Tuttavia, i dati che si presentano mostrano inequivocabilmente che i fattori specifici che guidano il mercato immobiliare lo orientano alla ripresa degli scambi. Con i prezzi nominali medi che, secondo l’Istat, mostrano ancora cedimenti, ma ciò rappresenta uno di quei fattori che stanno aiutando la ripresa degli scambi stessi. Nella tabella 1 sono riportati i dati del III trimestre.
Il comparto residenziale aumenta del 10,8% registrando un’accelerazione rispetto al risultato già positivo del II trimestre (+8,2%). Tutti gli altri settori mostrano un segno positivo, rilevante per il commerciale (negozi) con un +7,4%, ancora moderata per il settore produttivo (capannoni e industrie) con un +2,20% e stentata per il terziario con solo un +0,9%. Le pertinenze, essendo prevalentemente legate alle abitazioni, registrano un incremento del 9 per cento.
L’ulteriore dato positivo è la diffusione territoriale della ripresa. Infatti, relativamente alle abitazioni, il tasso di crescita è positivo e in accelerazione in tutte le aree geografiche, come si può osservare nella tabella 2.
Il Nord è comunque l’area che registra il tasso d’incremento (+13%) superiore alla media nazionale. Il Sud, al contrario, mostra i tassi di crescita più contenuti, comunque pari a +7 per cento.
Nel III trimestre 2015, inoltre, rispetto al trimestre dell’anno precedente i capoluoghi segnano un tasso di crescita più elevato della media nazionale e pari al 12,2%. I Comuni non capoluoghi incrementano le unità abitative acquistate del 10%. Si conferma quindi che la ripresa è più ampia nei centri più grandi, ma, al tempo stesso, che non solo è in atto anche nei restanti Comuni, ma che in questi ultimi l’accelerazione è, sia pur di poco, più elevata rispetto ai capoluoghi (vedi tabella 3).
Rimanendo sui capoluoghi, nella tabella 4 è riportato l’NTN relativo alle nove principali città del Paese. Spiccano le variazioni in aumento di Milano, che ormai è in crescita da diversi trimestri, con il +18% circa, di Napoli (+21,2%) e di Firenze (+14% circa). Roma e Genova sono fanalini di coda con tassi d’incremento rispettivamente del +4,6% e +5,5 per cento.
Nel complesso si può indicare che se nel prossimo trimestre (IV/2015) il tasso di variazione tendenziale raggiungesse almeno il 9%, l’ammontare totale a consuntivo di abitazioni compravendute nel 2015 eguaglierà il livello raggiunto nel 2012 (l’anno del tonfo repentino delle compravendite). Se mantenesse o addirittura superasse il tasso di variazione registrato in questo III trimestre 2015, il livello del 2012 sarà superato. Anche dal punto di vista psicologico questo risultato sarebbe auspicabile per dichiarare consolidata la ripresa in atto.

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