Senza decreti o circolari resta un rebus il canone tv in bolletta

È ancora tutta da svelare la normativa per il pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica. La Legge di Stabilità, infatti, contiene solo alcune indicazioni generiche e si attendono i decreti attuativi o le circolari esplicative per far chiarezza su alcuni punti controversi. Vediamoli. Innanzitutto c’è il rebus se tablet, computer i smartphone possono essere considerati alla stregua di un televisore e quindi determinare il pagamento del canone. La norma nella Legge di Stabilità non ne fa menzione ma a scanso di equivoci si attendono i chiarimenti del governo. Le associazioni dei consumatori hanno dato alcune informazioni utili per gli utenti e ricordano che la tassa verrà addebitata sul contratto di energia elettrica nel luogo in cui il contribuente ha la propria residenza anagrafica. Il pagamento è dovuto solo per la prima casa e una sola volta nella famiglia, a condizione che i coniugi e i figli siano tutti residenti nello stesso immobile. Nel caso di residenze diverse il canone verrà addebitato su entrambe le bollette elettriche. Se i figli cambiano residenza dovranno pagare il canone nell’immobile (anche se in locazione o in comodato) in cui risiedono. E chi non ha una tv? Dovrà presentare all’Agenzia delle Entrate un’autocertificazione, valida per un anno: dichiarazioni mendaci, se accertate dall’autorità giudiziaria, saranno punite penalmente. Il canone si pagherà in bolletta dal 1 luglio 2016 e comprenderà anche le rate dei mesi precedenti (70,00 euro in una sola soluzione). Nelle bollette successive si pagheranno 10 euro al mese fino al totale di 100 euro per il 2016. Dal 2017 invece il canone sarà suddiviso in 10 rate, addebitate nella bolletta da gennaio a ottobre. La sola esenzione prevista è per gli over 75 con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui.

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