Slitta il decreto attuativo sul canone Rai, che comunque si pagherà dove si ha la residenza

Sarà la residenza in un immobile il criterio guida per stabilire chi dovrà avere il canone Rai addebitato nella bolletta elettrica e chi no. Per un utente che attiva una fornitura di energia a novembre o dicembre, poi, il pagamento del canone scatterà da gennaio. Sono questi alcuni chiarimenti — scrive il Sole 24 Ore — che arrivano dal ministero dello Sviluppo economico, dove si sta lavorando alla scrittura del decreto attuativo delle nuove regole sul canone Rai, che sarà addebitato nelle bollette a partire da luglio (legge 208/2015, articolo 1, commi 153 e seguenti). Il provvedimento, in realtà, era atteso per il 15 febbraio: così disponeva la Legge di Stabilità, che dava al governo 45 giorni di tempo – a partire dal 1° gennaio – per sciogliere i nodi operativi del nuovo sistema. E gli interrogativi in campo sono tanti, le imprese del settore elettrico stanno ricevendo richieste di chiarimenti ai propri call center. Il Mise, intanto, ribadisce che il canone Rai sarà addebitato solo ed esclusivamente sulle utenze residenziali, quindi solo sulle “prime case”. L’informazione è già a disposizione delle compagnie elettriche e già indicata nella bolletta. Un problema potrebbe porsi per gli intestatari di contratti di fornitura con tariffa «D3» (per abitazioni di residenza con impegno di potenza superiore a 3 kW e per quelle non di residenza), se l’utente non ha dichiarato la residenza: l’Agenzia delle Entrate ha già identificato chi si trova in questa situazione e trasmetterà gli identificativi all’Acquirente unico, che li comunicherà poi alle compagnie elettriche. In base allo stesso principio, però, due coniugi residenti in due abitazioni diverse, con una utenza elettrica di tipo “residenziale” nelle due case, pagheranno due volte il canone Rai. Il contribuente con più di una utenza elettrica intestata a sé — continua il quotidiano economico-finanziario — dovrebbe invece pagare solo per l’abitazione nella quale è residente. L’inquilino che è residente in un immobile ma che non ha un’utenza elettrica intestata a sé dovrà pagare il canone, con modalità che saranno stabilite dal decreto Mise-Mef. Il proprietario dell’immobile, in ogni caso, dovrà pagare solo per la casa nella quale ha la residenza.

 

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