L’Inps si gioca il patrimonio

 

Conti in rosso all’Inps per il 2016 con rischio di andare sotto zero nel 2017. Il Consiglio di vigilanza e controllo dell’Istituto, presieduto dall’ex sindacalista della Cisl Pietro Iocca, ha accompagnato il bilancio di previsione 2016 con una nota molto allarmata. Le entrate contributive resteranno nel 2016 inferiori alle prestazioni erogate (218.653 milioni contro 308.887 milioni in uscita). Il disavanzo economico di esercizio sarà quindi di 11,2 miliardi di euro, quello finanziario di 3,2 miliardi. Le perdite rispetto al 2015 aumentano di quasi 2 miliardi. La situazione disastrosa è l’eredità delle decisioni del governo Dini nel 1995 quando venne creato l’Inpdap e di quello Monti quando nel 2011 decise di far accollare all’istituto di previdenza i deficit del polo pubblico di previdenza (Inpadp statali e Enpals lavoratori dello spettacolo).

Nella nota la Vigilanza osserva che non sono state ancora attuate le soluzioni legislative indicate per conseguire gli equilibri di bilancio. Preoccupa il trend negativo. Al fine di ottenere una consistenza riduzione delle spese di funzionamento il settore su cui incidere è quello del patrimonio immobiliare e mobiliare. L’Inps attualmente è proprietario di una fortuna artistica-culturale di notevole interesse, dimensione e valore: un archivio storico, circa 6 mila opere (dipinti, quadri, sculture, statue, stampe, arredi, mosaici, litoserigrafie) per un valore stimato intorno agli 8,4 milioni di euro. Dalla nascita poi della SuperInps (incorporate l’Inpdap e l’Enals) il patrimonio immobiliare si è allargato. Manca in realtà un inventario completo di tutti gli immobili ex Inps ed enti soppressi e incorporati.  Sulla base comunque del piano di investimenti e disinvestimenti presentato dall’attuale presidente Tito Boeri il patrimonio è certamente rilevante dopo il flop delle due operazioni di cartolarizzazione chiamate Scip 1 e Scip 2 che hanno fatto rientrare circa 10 mila unità immobiliari. Per circa 6 mila abitazioni l’Inps ha invitato gli inquilini ad esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto ottenendo però soltanto 700 risposte positive. Dai dati che si conoscono l’Inps avrebbe 29.478 unità immobiliari da reddito per un valore contabile di circa 2 miliardi. La metà delle case Inps sono dislocate nel Lazio. Ora l’istituto intende mettere sul mercato circa 26 mila unità immobiliari per ricavare almeno un miliardo e mezzo di euro. Questa volta la cartolarizzazione sarà affidata al Fondo istituito da Invimit, Sgr del Tesoro ( i3.Inps) al fine di smaltire l’operazione entro il 2018.

La necessità di fare cassa per l’Inps è urgente. C’è lo spauracchio di 104 miliardi di contributi evasi, molti dei quali non sono più riscuotibili. Enorme è anche la mole del contenzioso: 317.595 procedimenti in materia previdenziale e 198.259 in materia di invalidità civile.

 

Articoli Correlati