Le misure di Draghi: mutui più convenienti per acquistare un alloggio

La Bce ha tagliato i tassi di interesse a cui presta il denaro. Ma che cosa cambia per cittadini, imprese, famiglie e risparmiatori? Questo nuovo “choc” monetario annunciato da Mario Draghi significa rilancio dei prestiti alle imprese, mutui più convenienti, maggior propensione alla spesa da parte delle famiglie e delle imprese, quindi effetto positivo su consumi e investimenti. Le nuove misure adottate giovedì 10 marzo dalla Bce sono destinate a produrre una serie di effetti generalmente benefici per privati cittadini e aziende. Grazie all’abbassamento dei tassi di interesse ai minimi storici e all’ampliamento del quantative easing (la politica monetaria espansiva non convenzionale con cui la Bce acquista sul mercato titoli di Stato, e adesso anche di aziende, creando di fatto moneta) per l’economia reale sono attese una serie di conseguenze che dovrebbero contribuire a dare maggiore fiato alla ripresa e alla vita quotidiana dei risparmiatori.

Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, l’aumento del volume di acquisto mensile del programma di QE e il taglio dei tassi dovrebbero garantire condizioni di finanziamento più favorevoli per le imprese e le famiglie e portare a una ripresa degli impieghi delle banche. Queste, specie le italiane, beneficeranno del programma Tltro 2 a tasso negativo che permetterà loro di rinnovare i finanziamenti ottenuti nel Tltro 1 e ricevere, se aumenteranno i prestiti, un tasso fino allo 0,4% dalla stessa banca centrale. La maggiore liquidità immessa sul mercato si tradurrà in più prestiti a famiglie e imprese, che le banche dovranno autorizzare in misura maggiore, dal momento che verranno ulteriormente liberate dal fardello dei titoli di Stato (e ora anche di quelli aziendali).

A beneficiare dell’ampliamento del Quantitative Easing e del calo dei tassi di interesse sarà certamente il settore dei mutui. Dal momento che famiglie e privati otterranno prestiti in misura maggiore e a tassi più convenienti, gli italiani dovrebbero aumentare le proprie spese, investendo soprattutto in beni immobili e in beni durevoli come le case. Tutto ciò anche grazie alla probabile diminuzione dei tassi d’interesse sui mutui, tassi che attualmente viaggiano in media intorno al 2,8%. Per quanto riguarda in particolare i risparmiatori, tuttavia, se da un lato trarranno particolare beneficio dal più facile accesso al credito e da mutui più convenienti, l’altro lato della medaglia sarà l’abbassamento dei tassi di rendimento dei titoli di Stato.

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