Arrivano i droni per scovare gli “immobili fantasma”

Il navigatore o Google maps sono diventati strumenti di uso comune: offrono la localizzazione di strade, fiumi, ferrovie, luoghi, vie di città. Google è il sito più visitato al mondo e pensare che è nato soltanto nel 1998 dalla intuizione di due studenti, Larry Page e Sergey Brin, dell’università di Standoford. La tecnologia avanza e allora l’Agenzia delle Entrate ha deciso di utilizzare i droni per far scattare foto dall’alto al fine di individuare quelli che sono stati chiamati gli “immobili fantasma” che sarebbero circa un milione sparsi in tutte le regioni italiane. I droni sono anche in grado di individuare abusi edilizi, piani rialzati, terrazze condominiali che hanno cambiato destinazione d’uso. I droni, cioè, hanno iniziato a mettere a disposizione dell’Agenzia una prima massa di dati per costituire “l’anagrafe immobiliare” alla stessa stregua dell’anagrafe dei conto correnti. I dati tecnici saranno poi messi a confronto con quelli del catasto per calcolare il valore commerciale dell’immobile sulla base dei prezzi dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Secondo quanto riferito in Parlamento dalla direttrice dell’Agenzie delle entrate Rossella Orlando, nominata nel 2014, l’obiettivo è quello di individuare oggetto e soggetto d’imposte attraverso il possesso di immobili, operazione portata avanti anche con la collaborazione dei Comuni i quali avranno poi accesso alla Database.

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