Renzi pensa di ridurre l’Irpef e abolire il bollo auto

Renzi torna all’attacco sulle tasse e prospetta una riduzione dell’Irpef che potrebbe addirittura arrivare fin dal prossimo anno. Nella diretta Twitter e Facebook — scrive la Repubblica — il presidente del Consiglio ha rilanciato il progetto tenuto a battesimo all’Expo la scorsa estate e ha concentrato il tiro sulle imposte sui redditi e aliquote, un intervento che fino ad oggi è stato collocato nel 2018 ma che non è escluso possa essere anticipato. “Abbiamo iniziato con gli 80 euro”, ha scritto il premier ricordando l’operazione bonus per i redditi fino a 26 mila euro in vigore da ormai due anni. “L’ideale sarebbe ridurre le fasce Irpef, che sono cinque ad oggi”, ha detto Renzi che ha fatto cenno alla riduzione di tasse contenuta nel programma del centrosinistra del 2013. Fiducia anche sulle compatibilità finanziarie: “Alla fine dovremo trovare il modo di avere quattrini su questo. Spero che riusciremo a farlo”, si è limitato a dire. Se il premier ha evocato l’Irpef sui social — continua la Repubblica — in Parlamento ha aggiunto anche altri dettagli e, rispondendo ad un question time di Maurizio Lupi, ha assicurato: “Siamo disponibili ad implementare ulteriori misure per le famiglie”, soprattutto per far fronte alla crisi demografica. Parole che potrebbero far pensare ad un intervento sugli assegni familiari o sulle detrazioni per i figli a carico.

Infine, la tassa che pesa sugli automobilisti. “Abolire il bollo auto aumentando un po’ le accise non è una cattiva idea perché in questo modo pagherebbe chi consuma e inquina”, ha osservato Renzi. Il meccanismo era già stato proposto nei mesi scorsi ma la vicenda aveva segnato il passo: a pesare il gettito di circa 6,5 miliardi e dunque la necessità di un aumento congruo delle accise pari a 15 centesimi. Obiezioni vennero inoltre sollevate sul piano sociale: mentre il bollo è legato al tipo di macchina, di lusso o utilitaria, l’aumento della benzina ricadrebbe su tutti indistintamente.

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