14 indagati per lo scandalo della Metro C

Per lo scandalo della Metro C di Roma — tante volte denunciato dalla Proprietà Edilizia — sotto inchiesta della Procura sono finiti vari funzionari della società privata «Metro C» e della stazione appaltante «Roma Metropolitane», fra cui anche Guido Improta, ex assessore ai Trasporti dell’era di Ignazio Marino, attuale segretario generale dell’Autorità di regolazione dei trasporti per decisione del governo Renzi. I quattordici – tra cui Ercole Incalza, già dominus del ministero delle Infrastrutture, arrestato nel 2015 nell’ambito dell’inchiesta che portò anche alle dimissioni del ministro Lupi – sono indagati per truffa ai danni dello Stato. L’accusa ipotizzata, secondo quanto scrive La Stampa, è di avere avallato un accordo transattivo del 2011, che a sua volta dava copertura a «truffe e raggiri» operate dai manager della società di costruzione, con un «atto attuativo», così inducendo in errore il Cipe, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, in pratica la cassaforte dello Stato. Alla fine, sarebbero stati versati indebitamente ben 320 milioni di euro, al netto dell’Iva, al consorzio privato che costruisce, con tempi biblici, la nuova linea della metro di Roma.

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