Fisco e cittadini, fra realtà e fregature

Analizzando il calendario delle scadenze fiscali vengono i brividi. Ogni mese una novità. Non fa eccezione agosto con la presentazione telematica del modello 770 (ordinario e semplificato) e del modello IvaTr, versamenti delle seconda o terza rata delle imposte e dei contributi risultanti dal modello Unico delle persone fisiche non titolari di partita Iva. Le scadenze del 31 luglio sono state prorogate al 22 agosto. Dopo i commercialisti anche i consulenti del lavoro hanno chiesto di sospendere dal primo luglio al 31 agosto i termini per l’invio delle risposte del contribuente alle richieste documentali dell’Agenzia delle Entrate. Come a dire che il rapporto tra cittadini e fisco non è mai semplice.

Le entrate tributarie nel 2015 sono state pari a circa 495.410 milioni di euro di cui 243.350 di imposte dirette e 247.900 di imposte indirette, più 1.075 imposte in conto capitale. Il fisco è una fucina continua. L’idea portata avanti da Palazzo Chigi è quella di fondere l’Agenzia delle Entrate con Equitalia che si è attirata tante maledizioni. L’arrivo di una cartella esattoriale con il logo blu e bianco fa sempre drizzare i capelli. La società partecipata da Agenzia delle Entrate e Inps dopo un test partito a febbraio a Varese, Firenze e Lecce sta inviando in tutte le Regioni 300 mila “cartelle amiche” di cui ben 90 mila tra Milano, Roma e Napoli per permettere la rateizzazione del debito barrando nel modulo il tipo di rata preferita (da 12 a 72 mesi) per cartelle da 600 a 50 mila euro. C’è da fidarsi delle rate automatiche? E i tanti anziani che non hanno il computer? Certo si evitano le file chilometriche ma il contribuente teme di non dare la risposta giusta alla burocrazia. E infatti ben 2500 Comuni hanno deciso di abbandonare la riscossione da parte di Equitalia per le troppe proteste dei cittadini. Al Nord i grandi Comuni fanno da sé da tempo con in testa Torino e Milano. Erano 6161 nel 2011 ora sono rimasti a 3.636, il 41% in meno.

Secondo l’Associazione Comuni d’Italia (Anci) c’è bisogno di una vera riforma del settore. Le norme basi della riscossione sono ferme alla legislazione del 1910. Entro dicembre 2016 Equitalia, secondo il premier Renzi, non ci sarà più. Sarà possibile? I problemi non mancano a partire dagli alti livelli retributivi degli ottomila dipendenti di Equitalia rispetto agli statali normali dell’Agenzia delle Entrate ai rapporti con gli altri enti creditori.

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