Assicurarsi contro il terremoto costa 75 euro l’anno, ma gli italiani non lo fanno

Gli italiani sembrano allergici ad assicurarsi contro i rischi. A dirlo, secondo il sito Investire Oggi, è l’Ania, l’Associazione nazionale delle compagnie assicurative, che stima allo 0,9% il rapporto tra premi versati e il Pil. Nulla, rispetto all’8% dell’Olanda, ma siamo molto al di sotto anche al 2,5% della Germania, al 2,1% del Regno Unito e al 2% della Spagna. Il calcolo è stato effettuato, scomputando il monte-premi versato per l’Rc auto. In media così un italiano paga per assicurarsi contro i rischi non stradali 83 euro all’anno, molto meno dei 161 euro in Europa, anche se sul risultato complessivo incidono gli oltre 260 euro del Regno Unito e i 214 della Germania. Meno di noi pagano solo Portogallo (72 euro) e Grecia (42 euro). Solo l’1% delle abitazioni risulta coperta contro il rischio di una catastrofe naturale, mentre il 45% ha una qualche forma di copertura (contro furti, incendi, etc.). Eppure, il 65% delle case in Italia è soggetta a rischi idrogeologici, ma sembra come se gli italiani ignorassero tale dato. Sempre secondo l’Ania, assicurarsi contro le calamità naturali, come il terribile terremoto che ha colpito il Centro Italia la settimana scorsa, costerebbe mediamente 75 euro all’anno per ciascuna abitazione, con punte di 91 euro al Centro e un minimo di 67 euro in media al Nord.

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