Roma, chiesto l’ergastolo per la vecchietta sotto sfratto accusata d’aver fatto esplodere l’appartamento causando la morte di un operaio

Nessuna attenuante per Giovannina Serra, l’ultraottantenne alla sbarra con l’accusa di strage per aver fatto esplodere l’appartamento dove aveva abitato per 20 anni, provocando la morte di un incolpevole operaio napoletano: «deve essere condannata all’ergastolo». Si è conclusa con la richiesta di “fine pena mai” — scrive Il Tempo — la lunga e dettagliata ricostruzione del sostituto procuratore Pantaleo Polifemo che davanti ai giudici della Corte d’Assise di Roma ha ricostruito i fatti di quella notte di gennaio dello scorso anno, quando la donna era rientrata all’interno dell’appartamento da cui era stata da poco sfrattata, per portare a termine il suo piano distruttivo. Al centro della vicenda c’è proprio quell’appartamento di via Galati a Colli Aniene, nel quadrante sud est della Capitale. Secondo le ricostruzioni, l’immobile era stato ceduto dall’ex marito dell’imputata ai propri figli (avuti da un precedente rapporto con un’altra donna) che avevano deciso di metterlo in vendita, sancendo di fatto lo sfratto per la nonna bombarola, che di avvisi in passato ne aveva già ricevuti quattro. «Io sono una vittima – ha detto l’imputata in aula a margine dell’udienza – È una truffa, è una trappola fatta dai figli di mio marito! Quando è successo questo fatto io non ero a casa». I giudici della Corte d’Assise decideranno tra due settimane se la donna accusata di strage dovrà scontare la pena dell’ergastolo.

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