Roma, prigioniero in casa sulla sedia a rotelle

“Continuo ad essere prigioniero della mia casa; anzi, peggio, perché i carcerati quantomeno l’ora d’aria la possono vivere fuori”. Lui no, a meno di sforzi sovrumani per imbracciare le stampelle e lasciare la carrozzina, sulla quale è costretto a vivere da 5 anni. L’unico modo per riuscire a scendere e poi scalare di nuovo i 50 gradini del palazzo senza ascensore, a Roma, in cui vive Cesare Angelucci, invalido al 100% dal 2011. Da allora continua a chiedere all’Ater e al Comune la sostituzione della sua casa al secondo piano, che si trova in via Cesare Maccari. Il 27 giugno scorso Il Tempo ha pubblicato la sua denuncia, di come si muova a fatica con una sedia a rotelle dentro i 40 metri quadri dell’abitazione, nella quale non riesce a superare neanche la piccola porta del bagno, privo pure del bidet. «Solo dopo la pubblicazione dell’articolo sono stato contattato dall’ufficio delle Politiche abitative di via Quadrato della Concordia, che mi ha dato appuntamento il 4 luglio prospettando la possibilità di un trasloco in via Ardeatina – racconta Angelucci – Però poi non si sono fatti più vivi, così il 21 luglio mi sono fatto riaccompagnare per chiedere notizie, ma non mi volevano neanche far entrare. Solo dopo l’intervento della polizia una funzionaria è venuta per comunicarmi che quella casa non era più disponibile perché non adatta ad un disabile. Come la mia, dove però sono costretto a vivere da 5 anni».

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