Contratti non richiesti o a defunti, abbonamenti fasulli, maxi bollette dall’estero o doppie fatturazioni: attenzione alle trappole telefoniche

I nostri telefoni sono diventati delle trappole cattura-soldi. Rispondere a una chiamata o navigare in Internet può facilmente diventare un salasso. Le strade per difendersi e riavere indietro le cifre perse non mancano e, in alcuni casi, sono molto efficaci. Occorre però sapere bene come muoversi — avverte La Stampa — ed essere disposti a sacrificare tempo e pazienza. Sulle brutte sorprese al telefono ormai c’è materiale per interi trattati. La più diffusa, e pure la più rognosa, è quella dell’attivazione inconsapevole di contratti al telefono. Molti sono i casi di consumatori che, magari invogliati dalla promessa di un bel risparmio, si sono fermati ad ascoltare le proposte di uno sconosciuto al telefono. Molte volte il risultato di una semplice telefonata è stato, senza volerlo, un nuovo contratto di luce e gas o per la tv a pagamento e molto altro ancora. La legge prevede che per dire «sì» a un nuovo contratto basta la voce registrata di chi sta ricevendo la telefonata, senza firmare nulla. Ci vuole però una certa procedura: l’operatore deve fornire prima di tutto le giuste informazioni, poi dopo 10 giorni da un eventuale «sì» al telefono deve arrivare il contratto scritto a casa che vincola solo dopo la firma. C’è però anche l’iter senza firma: si dà il consenso su un supporto registrato, direttamente al telefono. In ogni caso — scrive ancora La Stampa — da quando si dà l’ok ci sono poi 14 giorni per il ripensamento. In questi procedimenti si inseriscono i casi di raggiri. Alle associazioni di consumatori arrivano anche segnalazioni di possibili manipolazioni delle registrazioni con il «sì». La pratica di incastrare le persone al telefono è ormai così diffusa che il nostro Paese è diventato terra di conquista da parte di operatori stranieri.

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