Biomattoni: pareti ecologiche dalle cicche alle acque reflue e alle buste di plastica

C’è genialità in alcune trovate costruttive che riescono a unire la sostenibilità all’ingegneria. In edilizia — informa il sito tiscali.it — le proposte di mattoni a base di materiali ecologici stanno diventando sempre più popolari: si va dai mozziconi di sigaretta alla plastica, passando per gli pneumatici, senza tralasciare le pareti modulari con bioreattori. Alla Rmit University, in Australia, un team di ricercatori sta sperimentando l’utilizzo di un metodo per il riciclo dei mozziconi di sigaretta in elementi edilizi ad alte prestazioni: incorporandoli nella tradizionale linea di produzione dei mattoni si otterrebbe sia l’eliminazione delle cicche come rifiuti sia la fabbricazione di laterizi, il tutto ricorrendo al 58% di energia in meno. Durante la cottura, le sostanze inquinanti dei mozziconi di sigaretta sarebbero intrappolate e stabilizzate nei mattoni, quest’ultimi sarebbero più leggeri e con rilevanti proprietà di isolamento. Spostandoci nel Regno Unito, alla University of West of England, il team di ricerca coordinato dalla professoressa Rachel Armstrong, ha sfornato i primi mattoni Liar: unità intelligenti in grado di riciclare le acque reflue domestiche e trasformarle in energia elettrica con l’aiuto dei raggi solari. L’innovazione risiede in un particolare biofilm che riveste i mattoni, all’interno del quale sono state inserite delle celle che generano corrente grazie all’azione di specifici batteri su una serie di nutrienti. Ad alimentare le celle sono le stesse acque reflue ell’edificio in cui il muro vivente è inserito. Ancora: la designer Gert de Mulder è l’artefice del progetto Recy-block, mattoni per la bioedilizia realizzati con le buste di plastica. Questi blocchi si ottengono dalla lavorazione degli shopper di plastica usa e getta e hanno anche il plus della tonalità cromatica che dipende dagli inchiostri usati per la stampa sulla plastica. Partendo da pneumatici e confezioni di plastica l’architetto colombiano Oscar Andrés Méndez ha brevettato mattoni ecosostenibili, resistenti e a impatto zero. Utilizzando il processo industriale chiamato estrusione, la plastica viene prima fusa e poi iniettata in uno stampo. Al materiale plastico fuso si aggiungono, in fase di realizzazione, gli additivi che rendono il materiale anche resistente al fuoco. Inoltre, la plastica rende la costruzione sicura contro i terremoti. Dalla scuola di architettura California Polytechnic arriva il Breathe brick, un mattone progettato per formare una parte del sistema di ventilazione degli edifici, con una facciata a doppio strato dei mattoni speciali all’esterno, completato da uno strato interno che fornisce isolamento standard. Al centro del mattone si crea il ciclo di filtrazione, che cattura le particelle inquinanti presenti aria. Infine — conclude tiscali.it — si chiamano Brick Biotope i mattoni che possono essere inclusi nella costruzione degli edifici e offrono anche ospitalità ai volatili. Questi speciali mattoni sono stati realizzati mescolando sabbia, terriccio e intonaco. Hanno delle piccole cavità, così lungo la parte esterna si possono far crescere dei fili d’erba, basta seminare i semi nel terriccio. E proprio queste fessure sono adatte come nido per alcune specie di uccelli urbani.

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