In arrivo una nuova patrimoniale? In realtà già ne abbiamo diverse…

Come in ogni crisi che si rispetti, ecco giungere proposte finalizzate a tassare la ricchezza degli italiani attraverso l’introduzione (o l’inasprimento) di imposte patrimoniali. Con la crescita economica che arranca, il bilancio statale in cronica difficoltà è necessario ottenere gettiti fiscali aggiuntivi. Quindi, cosa di meglio di una balla imposta patrimoniale? L’imposta patrimoniale — scrive il blog finanzanostop — è il rischio che presenta maggiori difficoltà applicative, sia a causa degli aspetti tecnici, sia a causa della sostenibilità politica di un’imposta del genere, che tuttavia piace e viene evocata da molte parti politiche. Un articolo, pubblicato su Investors’ alcuni mesi fa, ricordava che, in materia di imposta patrimoniale, la mente tende a correre al lontano 1992, quando l’allora presidente del Consiglio, Giuliano Amato, durante la notte, operò un prelievo una tantum del 6 per mille sulle giacenze dei conti correnti. Benché in forme differenti rispetto al 1992, imposte patrimoniali sono  già presenti nel nostro ordinamento tributario e si chiamano principalmente Imu e Imposta sostitutiva sulle attività finanziarie; ma ne esistono anche altre minori. Al netto delle modalità censurabili con cui venne effettuato il prelievo dai conti,  a differenza della patrimoniale di Amato del 1992, quelle attuali sono addirittura più invasive poiché, essendo strutturali, colpiscono periodicamente le attività possedute in forma di patrimonio immobiliare e attività finanziarie (conti correnti, fondi comuni, dossier titoli ecc). Scopo di questo articolo è quello di cercare di capire in che modo si potrebbe essere colpiti da un’imposta patrimoniale e quali sono le attività più esposte a questo rischio.

 COLF E BADANTI: EBILCOBA TI ASSISTE, TI RIMBORSA LA MALATTIA E TI TUTELA IN TUTTE LE VERTENZE DI LAVORO. SOTTOSCRIVI IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO INSERENDO IL CODICE E1 NEI VERSAMENTI INPS

 

 

Articoli Correlati