Fabrizia, vittima del terrorismo islamico a Berlino

Fabrizia Di Lorenzo, 31 anni, di Sulmona, una figlia dell’Erasmus, quattro lingue parlate, è una dei tanti giovani fuggiti dall’Italia dopo il diploma e la laurea in cerca di lavoro a Berlino come a Londra o in Olanda. Morta con altre 11 persone nella strage del mercatino di Natale della capitale tedesca in una delle zone più commerciali della città. Verrà ricordata per i suoi twitter in cui parlava dei sogni dei ragazzi italiani cittadini del mondo. L’ultimo era molto amaro e si rifaceva al  film  “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana, quando un professore al termine dell’esame invita lo studente a lasciare l’Italia, un “Paese di dinosauri dove non cambia mai nulla”. Fabrizia, cervello in fuga dopo un brillante percorso scolastico dal liceo di Sulmona alla Sapienza di Roma, all’università di Bologna e infine Vienna e Berlino. Ed ecco il lavoro prima alla Bosh e poi alla 4Flow, una società di consulenza di trasporti e logistica con 350 dipendenti. Una cittadina del mondo che si apprestava a tornare a casa per le feste di Natale. La sua vita stroncata da un terrorista tunisino, un giovane 24enne assoldato dall’Isis che ha rivendicato l’attentato tramite web. Anis Amri, un curriculum da delinquente. Condannato a 5 anni per rapina a mano armata dai giudici tunisini, inserito dagli americani nel “Not Fly List” per i suoi contatti con lo Stato islamico. Ma era diventato un soldato jihadista nel carcere palermitano dell’Ucciardone. Era sbarcato in Sicilia a Lampedusa nel 2011 come migrante irregolare e successivamente condannato a 4 anni di carcere per aver incendiato il centro profughi. Dopo la prigione a Palermo e Catania era stato spostato al Cie (Centro di identificazione) dove aveva ricevuto il provvedimento di espulsione. Mai effettuato però perché la Tunisia non ha accettato la decisione italiana. Libero di muoversi Anis raggiunge la Germania e viene visto due volte a Berlino dove soggiorna al centro di accoglienza di Kleve. Chiede asilo politico sotto una delle 12 identità usate dal terrorista. La Germania gli concede un permesso di soggiorno provvisorio in attesa dell’espulsione. Ha tutto il tempo allora di prendere contatto con gli islamisti iracheni di Abu Walaa e di programmare l’attentato come fissato dall’Isis: colpire i mercatini. E per farlo ruba il Tir guidato da un polacco che uccide.

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