Roma, palazzina distrutta da un’esplosione causata da una fuga di gas: due vittime

Una fuga di gas, l’esplosione di una bombola da 70 litri e subito dopo quella dell’ossigeno di uno studio medico, ha lacerato una palazzina a Roma e distrutto i sogni di una famiglia. Debora Cardinali, un’insegnante di 47 anni, e la sua bimba di 8 sono morte sepolte da cumuli di macerie. Sono le 14 e 11 minuti — scrive la Repubblica — quando un boato ha fatto tremare un intero quartiere, Acilia, entroterra del X Municipio. Il palazzo a due piani al numero 36 di via Giacomo della Marca si è sbriciolato come avesse avuto tonnellate di dinamite sotto le fondamenta. «Sono caduto addosso a mio nipote — racconta un pensionato di 67 anni che abita lungo la via, tre edifici dopo — ho pensato che avessero lasciato una bomba nell’androne». «Il terremoto! Questo mi sono detta subito — spiega invece una parrucchiera che ha il negozio all’angolo della strada — poi ho visto il lampadario che non si muoveva, sono uscita in strada e ho visto una nuvola gigantesca di fumo che si alzava verso il cielo». Fumo e macerie al numero 36. E, un istante dopo lo sgomento, la tragedia. «Mia mamma è rimasta sotto, anche mia sorella, fate qualcosa», il grido disperato è di Lorenzo, un ragazzo di 16 anni che frequenta l’alberghiero. «Aurora, trovate Aurora», urla invece la prima donna salvata da quel che rimane del palazzo, Silvana, 67 anni. Aurora, 8 anni e la sua mamma, Debora Cadinari di 47 sono sepolte sotto quintali di cemento armato, mobili, finestre, lamiere. La strada si riempie di mezzi dei vigili del fuoco, della croce rossa, di ambulanze e macchine di carabinieri e vigili urbani. Quanto accaduto alle 14.11 con molta probabilità è stata un’esplosione provocata da una fuga di gas nell’appartamento al secondo piano di quell’edificio costruito 20 anni fa, «proprio mattone dopo mattone — dicono gli amici più intimi — dal signor Cardinari che ora è morto e ha lasciato tutto ai due figli, Ezio e Debora ». Quell’abitazione — continua la Repubblica — era stata affittata ad alcuni cingalesi: ci vivevano in 6. Da lì sarebbe nato l’inferno: il gas sprigionato ha fatto esplodere una bombola da 70 litri che, a sua volta, ha provocato l’esplosione di quella dell’ossigeno di uno studio dentistico al pian terreno. Ezio Cardinari, fratello maggiore, 68 anni, era a casa sua, al secondo piano; la moglie Silvana era al primo, a casa di Debora e di Aurora. L’uomo, che si trovava accanto a una finestra, è stato catapultato fuori: è stata la sua salvezza. La moglie Silvana è stata la prima ad essere estratta viva da quel cumulo di dolore e polvere e in eliambulanza è stata portata al policlinico Gemelli.

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