Volgono alla fine i mutui ai minimi? Il tasso fisso torna a salire, stabile il variabile

La rapida ascesa dei tassi di riferimento iniziata a settembre — scrive Il Sole 24 Ore — ha portato a un rialzo del “prezzo” del mutuo fisso che, dopo un anno di riduzioni, a gennaio ha cambiato segno e fatto segnare un rialzo di 15 punti base. «Il tempo dei tassi ai minimi storici per i mutui per privati e famiglie – nota la Bussola diffusa da Mutuisupermarket e Crif – sta probabilmente iniziando a volgere al termine». Mentre sul tasso variabile «la situazione appare piuttosto stabile», sul fronte dei mutui a tasso fisso – che a fine 2016 coprivano oltre la metà delle erogazioni – la revisione al rialzo «potrebbe continuare anche sui prossimi mesi». Un esempio? Per un mutuo ventennale di 140mila euro (valore immobile 220mila euro), i migliori tassi finiti per i mutui a tasso fisso, secondo Mutuisupermarket.it, si posizionano infatti a gennaio 2017 attorno all’1,70% contro un omologo 1,55% dello scorso ottobre 2016. «E tale aumento non assorbe ancora completamente l’aumento registrato degli indici Irs che, per la durata 20 anni, sono aumentati nel periodo ottobre 2016- gennaio 2017 di ben 40 punti base (dallo 0,90% medio di ottobre all’1,30% odierno)». «Nonostante i tassi inizino a segnare una lenta tendenza al rialzo, il contesto di mercato rimane estremamente favorevole alla sottoscrizione di nuovi finanziamenti casa, con offerte mutuo sempre molto competitive e banche che continuano a investire sul prodotto con politiche commerciali aggressive – commenta Stefano Rossini, amministratore di MutuiSupermarket.it – La domanda di nuovi mutui chiude infatti l’anno 2016 in accelerazione con un +21% su dicembre e un + 13% a livello annuo».

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