L’Italia cresce poco: nel 2016 il Pil aumentato dello 0,9%

L’economia italiana cresce un po’ più del previsto, ma ancora non centra l’obiettivo della cifra tonda. Nel 2016 il Pil è aumentato dello 0,9%, ad un passo dalla fatidica soglia dell’1% (toccata invece nel dato corretto per giorni lavorativi), un decimale in più rispetto alle ultime previsioni, non aggiornatissime, del governo. Ad ottobre, insieme alla manovra, l’esecutivo aveva infatti pronosticato nel Documento programmatico di bilancio presentato all’Europa una crescita per l’anno in corso dello 0,8%. Un numero che rappresentava una netta sforbiciata rispetto all’1,2% previsto la primavera precedente, ma che oggi sembra sorpassato dalla realtà. Se fosse confermato dalle statistiche più approfondite che
l’Istat produrrà fra poco più di 15 giorni, il ritmo di crescita dell’economia italiana sarebbe comunque il più alto dal 2010. Un risultato che il governo rivendica, ma che lascia comunque l’Italia nettamente al di sotto della media europea. Paolo Gentiloni giudica i numeri “incoraggianti”, definendo il governo “determinato a proseguire le riforme per favorire la crescita”. Una linea pienamente condivisa dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che – oltre a difendere via Twitter le stime “rigorose e affidabili” del Mef – parla di dati migliori del previsto che “danno ragione ad una politica economica fatta di  attenzione ai conti, riforme, sostegno a investimenti privati e investimenti pubblici”. Ma il direttore dell’ufficio europeo del Fondo monetario internazionale, Jeffrey Franks, non fa mistero dei suoi timori e avverte che l’economia italiana è “fonte di preoccupazione”, perché “con questa crescita impiegherà una mezza dozzina di anni per tornare al livello pre-crisi”.

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