Il terremoto in cima alle paure degli italiani

Le immagini delle macerie in Centro Italia hanno sconvolto gli italiani, tanto che il terremoto è diventato motivo di angoscia per più di un italiano su tre: la percentuale di coloro che temono per sé e per i propri cari di rimanere vittima di disastri naturali, come sismi, frane e alluvioni è infatti cresciuta di 13 punti rispetto allo scorso anno, dal 25 al 38%. Una variazione particolarmente rilevante — scrive il sito Abruzzoweb — che rende l’idea di quanto il rischio calamità naturali spaventi tutti noi. E che fa il paio con la preoccupazione per la distruzione dell’ambiente e della natura dichiarata dal 58% degli italiani: un sentimento in cima alla ‘graduatoria delle paure’, stilata ogni anno dal rapporto ‘La sicurezza e l’Insicurezza sociale in Italia e in Europa’ della Fondazione Unipolis, Demos Osservatorio di Pavia e curato da Ilvo Diamanti. Non solo cresce la paura per i disastri naturali. Emergono, rispetto alla prima edizione, 10 anni fa, nuovi fattori di inquietudine dopo gli attacchi terroristici al cuore dell’Europa: la paura di attentati è percepita dal 44% degli intervistati, il 38% è spaventato dalla globalizzazione. Si riaffacciano questioni mai risolte, come le difficoltà che tuttora caratterizzano il mondo del lavoro e l’allargarsi delle disuguaglianze, il timore di ‘non avere la pensione’ (per il 38%) e la ‘perdita del lavoro e la disoccupazione’ (37%). E paure più sfumate, difficili da definire, che la ricerca sintetizza come ‘instabilità politica’ (che preoccupa il 56%) e timori per il ‘futuro dei figli’ (50%). Paure fondate, ma anche percezioni immotivate, che non trovano riscontro nei dati effettivi. Il 78% degli intervistati continua a ritenere che la criminalità sia aumentata rispetto a cinque anni fa e il 39% vede l’immigrato come un’insidia per l’ordine pubblico, il 36% per il lavoro: entrambi questi ultimi indicatori sono cresciuto di ben 5 punti rispetto all’anno scorso.

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