Casa nuova: se è bella vale di più

Niente affatto, non è mai stato così presente  nelle agende e nelle problematiche delle famiglie italiane. Ma il patrimonio immobiliare deve adeguarsi alle richieste dei futuri inquilini, soprattutto giovani, che chiedono principalmente alloggi piccoli, collocati in zone urbane di qualità, ecosostenibili, cablati, a risparmio energetico, realizzati con materiali compatibili e soprattutto sicuri anche dal punto di vista antisismico.
Lo si è detto alla presentazione a Milano del rapporto “Casa Nuova. Se è bella vale di più” — informa il sito Newsfood.com — realizzato da Scenari Immobiliari e Paspartu con interventi di Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari e conduttore dei lavori, Gaetano Coraggio di Paspartu Italy, Vincenzo Albanese (Sigest), Vanessa Boato (K&L Gates), Filippo delle Piane (Ance), Alida Forte Catella (Coima Image), Carola Giuseppetti (Sidief) e Franco Guidi (Lombardini 22). C’è molta strada da fare per raggiungere l’obiettivo: considerando che la maggior parte degli immobili residenziali, il 52,2% è stato edificato prima del 1945 e dal 1946 al 1970, decenni questi ultimi nei quali  incombeva la necessità di tirare su case velocemente, sia per ricostruire quanto distrutto dalla guerra, sia per far fronte alle ondate di immigrati spesso a scapito, ovviamente, di qualità e di sicurezza (norme antisismiche). Ma teniamo presente che ancora nel 2013 c’era chi costruiva in “classe G”. Si calcola un mercato potenziale per le ristrutturazioni di oltre 120 milioni di metri quadrati, per un investimento potenziale di circa 50 miliardi di euro. In Italia il comparto residenziale privato nel 2016 conta 2.450 milioni di metri quadrati del valore di 3.450 miliardi di euro: di questi oltre 123 milioni di metri quadrati vuoti da ristrutturare totalmente perché inagibili (5% circa) con un valore stimato in circa 115 miliardi di euro. Sempre nel 2016 si sono registrate 510.000 compravendite, con una crescita di oltre il 14% sul 2015 (ma ancora ben lontane dal record precrisi che è stato di 850.000 compravendite) grazie alle manovre di defiscalizzazione, un generale anche se lieve miglioramento delle condizioni economiche del Paese e dell’Eurozona, tassi di interesse vantaggiosi, prezzi in diminuzione. Ebbene gli appartamenti ristrutturati sono stati 335.000 (a Milano, su 29.500 compravendite, 24.000 unità, l’82%, ha interessato immobili ristrutturati). Anche nel mercato della locazione la domanda è in aumento, e si concentra, nelle grandi città, su alloggi di piccole dimensioni. Una delle scelte di chi decide di investire nel settore deve tener presente l’opzione del frazionamento – ad esempio, da un alloggio di 140 metri quadrati a due da 70 – favorito in ciò dal decreto “sblocca Italia” che riduce la tassazione e l’impegno burocratico per questo tipo di interventi.

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