Milano, in 20 anni le case popolari si sono ridotte del 42%

A Milano in 20 anni le case popolari si sono ridotte del 42% a fronte di un aumento delle necessità, con il concreto rischio — scrive Affaritaliani.it — che si inneschino tensioni sociali, scaricando sui proprietari privati l’onere di offrire, quando possibile, un tetto a tutti. “Londra ha il 63,1% di alloggi in locazione, Berlino il 74,6, Bruxelles il 75,7%, Milano il 29% pari a meno di 179.800 unità (nel 1991 era il 44%, 255.200 abitazioni), Torino 28%, Firenze 21,9, Roma 20,3. Sono sufficienti questi dati per confermare come l’Italia – sempre a cavallo tra Mediterraneo ed Europa – sia meno attrezzata dei Paesi competitors alle nuove esigenze dell’abitare richieste da una società mobile”. Così, in una nota di Assoedilizia. “Senza tediare con un profluvio di cifre, bisogna aggiungere che – per quanto riguarda i meno abbienti – l’Italia, con il 4% di edilizia residenziale pubblica, è all’ultimo posto tra i Paesi avanzati. A Milano, per citare, in 20 anni le “case popolari” si sono ridotte del 42% a fronte di un aumento delle necessità, con il concreto rischio che si inneschino tensioni sociali, scaricando sui proprietari privati l’onere di offrire, quando possibile, un tetto a tutti. Il tema della casa torna all’attenzione di studiosi, operatori sociali e immobiliari e di politici con la ricerca For Rent-Dastu-Politecnico di Milano.

 PORTIERCASSA: PORTIERI E PROPRIETARI UN’UNICA DIFESA. UN NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO CHE TUTELA LAVORATORI E DATORI DI LAVORO

 

 

Articoli Correlati