Emergenza rifiuti? Arrivano i mini termovalorizzatori domestici

Trasformare l’inceneritore in termovalorizzatore? E’ questo uno dei temi di attualità più dibattuti, con schieramenti che si dicono favorevoli e altri contrari. Tante le proteste, tanti i convegni e le conferenze a sostegno dell’una o dell’altra tesi. A mettere tutti d’accordo, con ogni probabilità, sarà la scelta a dir poco innovativa quanto avveniristica che è stata presentata a Valmadrera (Lecco), secondo quanto riporta il sito web Lecconotizie.com: il mini termovalorizzatore domestico. Un vero e proprio portento della tecnologia che metterà in soffitta, ancor prima di essere realizzato, l’ambizioso progetto del teleriscaldamento. Si tratta di una soluzione che è stata definita “democratica”, in quanto consente ad ogni nucleo familiare di dotarsi del proprio mini termovalorizzatore che si potrà installare a fianco della caldaia di casa grazie al quale si potranno bruciare i propri rifiuti. Brucio-Io: questo il nome per il mercato italiano del gioiellino creato in Francia. A presentarlo è stato il suo creatore ,l’ingegnere francese di origini italiane Bacone Calbo: “Siamo giunti a questo incredibile prodotto dopo ben dieci anni di ricerche e di esperimenti. Dopo una serie di test in 15 città francesi abbiamo deciso di esportarlo e, in Italia, lo abbiamo fatto per la prima volta a Valmadrera, dove sappiamo che il problema è sentito”. Brucio-Io è semplicissimo da usare, almeno, stando a quanto spiegato dall’ingegnere Bacone Calbo: “L’installazione è simile a quella della caldaia di casa e per l’utente finale l’utilizzo è facile e simile a quello di una lavatrice. Il mini termovalorizzatore fomestico dispone di diverse modalità di combustione: plastica, legno, carta, umido. Una volta caricato attraverso la ‘bocca’, basterà settare l’impostazione e il gioco è fatto. Ovviamente, stiamo parlando di un termovalorizzatore; quindi opportunamente collegato all’impianto di riscaldamento e a quello idraulico, consentirà di riscaldare la casa e l’acqua, il tutto sfruttando la combustione dei propri rifiuti risolvendo, nel contempo, il grande problema della dislocazione del termovalorizzatore. Ognuno farà da sé bruciando in modo ‘democratico’ i propri rifiuti”. A Valmadrera sono stati in molti quelli che hanno strabuzzato gli occhi, ma la sperimentazione in 10 case campione ha funzionato e ora si potranno iniziare a prenotare i primi mille mini termovalorizzatori domestici Brucio-Io.

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