Case popolari: in Liguria stop agli stranieri e subaffitto di stanze per pagare l’affitto

Case popolari, si cambia. Almeno su carta. Tre le novità principali introdotte nel nuovo piano social housing, secondo quanto scrive il Secolo XIX: introdotto il principio della temporaneità del rapporto di assegnazione dell’alloggio pubblico che durerà 8 anni. E la possibilità di subaffittare parte della casa popolare abitata – dopo averne fatto esplicita richiesta – in caso di difficoltà economica dell’affittuario a un altro soggetto in possesso dei requisiti. Soggetto che si impegna a rifondere il debito maturato, attraverso un piano di rientro concordato con l’ente gestore. Infine, tra le novità, l’introduzione della possibilità di cambiare alloggio tra province diverse, in presenza di gravi e documentate ragioni di salute o di lavoro. Come già anticipato, chi abiterà una casa popolare sarà prevalentemente italiano. I paletti per accedere alla graduatoria sono netti. «La precedenza si darà agli italiani e comunque ai nuclei familiari di italiani che sono regolarmente sul territorio ligure da 5 anni» ha affermato Marco Scajola, assessore regionale all’edilizia pubblica. Quanto agli stranieri, la nuova normativa prevede che siano regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale da almeno dieci anni e da almeno cinque in Liguria. «È una riforma epocale – ha detto il governatore Toti – che dall’assistenza pura torna a fare social housing vero, apre alle nuove povertà e a criteri che riteniamo più equi per l’assegnazione delle case».

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