Secondo Mef e Entrate, nel 2016 il prelievo sulla casa si è ridotto di 4,4 miliardi

Dal 2016 il prelievo sugli immobili si è ridotto di 4,4 miliardi di cui 3,6 miliardi riferibili all’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali non di lusso. Ne hanno beneficiato 19,5 milioni di contribuenti (per il 75% lavoratori dipendenti e pensionati) — scrive Italia Oggi — per un risparmio medio pro capite di 175 euro annui. L’Imu versata nel 2016 è pari a 18,8 miliardi e la Tasi sui servizi indivisibili a 1,1 miliardi, per un totale di 19,9 miliardi di euro di gettito complessivo Imu/Tasi. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Agenzia delle Entrate e del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia (Mef) “Gli immobili in Italia”. La composizione percentuale del gettito complessivo mostra che, nel 2016, del totale del prelievo sugli immobili circa il 48% delle entrate deriva dall’Imu e solo il 3% dalla Tasi, per effetto dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sulle abitazioni principali. “L’attenzione molto forte al tema della casa in questi anni si è vista dalla diminuzione complessiva del peso dell’imposizione sulla casa – ha commentato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi – nel 2016 abbiamo avuto una riduzione della tassazione per 4,4 miliardi. Sono dati abbastanza interessanti, il mercato ha reagito positivamente e il panorama adesso è diverso rispetto al 2014”. Tornando al rapporto, il gettito da imposte di natura reddituale è pari al 21% del totale ed è in gran parte attribuibile all’Irpef (14% del totale) e alla cedolare secca sulle locazioni abitative (5%), il cui gettito cresce di anno in anno. L’Iva sulle compravendite di immobili rappresenta il 13% delle entrate complessive, mentre le imposte di registro e bollo costituiscono il 7% del totale.

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