Affitti: città d’arte trasformate in un enorme Airbnb

Il cuore delle nostre città d’arte trasformato in un enorme Airbnb, dove le abitazioni diventano case vacanze non più abitate dai proprietari ma destinate ad affitti a breve termine. La conferma di questo scenario futuribile — scrive Il Sole 24 Ore — arriva dalla ricerca “Airification” delle città: uno studio sull’impatto degli affitti a breve termine in Italia”, condotta dal Laboratorio Ladest del dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Siena. Nel dettaglio, la ricerca esamina l’evoluzione del fenomeno in 13 città italiane: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Matera, Milano, Napoli, Roma, Siena, Torino, Venezia, Verona. Il primo dato che salta agli occhi è l’incremento delle inserzioni (listings) tra il 2015 e il 2016 in tutte le città esaminate. A Firenze si registra un + 51% , a Roma +44%, a Venezia si arriva al +76%. Inoltre aumenta soprattutto l’offerta di “case intere” rispetto alle stanze private o condivise, tanto che nel 2016 sono state proposte in affitto percentuali elevate del patrimonio immobiliare presente nei centri storici. L’offerta di case intere è in aumento in tutte le città considerate. Si va dal 18% di Firenze all’8% di Roma e al 9% di Venezia fino al 25% di Matera. Queste quote sono tra le più elevate al mondo». Dove è avvenuta la crescita maggiore? Come si è detto, gli affitti a breve termine si concentrano soprattutto nel cuore più antico delle città, ma tra il 2015 e il 2016 c’è stato un incremento anche in altri quartieri più periferici, magari alla moda come i Navigli a Milano, Trastevere a Roma e Santo Spirito a Firenze, oppure in prossimità di servizi particolari come università e ospedali.

 PORTIERCASSA: PORTIERI E PROPRIETARI UN’UNICA DIFESA. UN NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO CHE TUTELA LAVORATORI E DATORI DI LAVORO

 

 

Articoli Correlati