Il fotovoltaico cambia: ecco come

Dalle offerte chiavi in mano ai servizi più ambiziosi, come il cloud o il bitcoin dell’energia, c’è fermento a livello di offerta residenziale di fotovoltaico che, sfruttando gli incentivi fiscali ancora in vigore per tutto il 2017 (detrazione del 50% Irpef da spalmare in 10 anni), punta a moltiplicare sempre di più il numero di utenti diventati “prosumer”, cioè il produttore-consumatore. Con, all’orizzonte, un obiettivo finale: reti locali “off-grid”, cioè totalmente autonome rispetto al gestore nazionale. Lo spazio per crescere è ampio — scrive Il Sole 24 Ore — In Italia ci sono circa 600mila impianti fotovoltaici domestici, a fronte di più di 6 milioni di abitazioni singole, quelle che meglio si prestano a questo tipo di intervento. Il risparmio? Installare un impianto da 3 kw costa intorno agli 8mila euro. Ipotizzando un fabbisogno annuo di 4.000 kwh, si stima che il 38% dell’energia prodotta finisca per alimentare l’abitazione, il resto si possa vendere alla rete. Tra risparmi in bolletta e contributo per l’energia ceduta al Gse, tornano indietro circa 550 euro l’anno, che sommate allo sconto Irpef permettono di ripianare in 6 anni l’investimento e da quel punto iniziare a “guadagnare”. Una centralina domotica, collegata a un app per smartphone, monitora e ottimizza in ogni momento i consumi, permettendo di profilare l’offerta tariffaria migliore a seconda delle fasce orarie di maggiore e minor consumo.

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