In Europa chi ha meno soldi… compra casa

La tendenza che emerge dai numeri è chiara: nei Paesi più ricchi d’Europa la quota di persone che vivono in una casa di proprietà è inferiore rispetto a quella delle economie emergenti. La fonte è Eurostat — scrive Il Sole 24 Ore — che nei giorni scorsi ha reso disponibili i dati relativi alla percentuale di persone proprietarie del tetto sopra la loro testa. InfoData ha provato ad incrociarli con quelli relativi al Prodotto interno lordo pro capite, sempre elaborati dall’istituto europeo di statistica. Una precisazione: in questo caso, il Pil è espresso in Purchasing power standars, un indice che misura il potere d’acquisto. La tendenza appare abbastanza chiara. Meno veloce corre l’economia, maggiore è il numero di persone che possiedono la loro abitazione. Tendenza che, per quanto paradossale, è corroborata dai dati. In centro al grafico c’è l’Europa. Ovviamente il valore del Pil procapite in PPS in questo caso è pari a 100. Mentre la quota di case di proprietà è pari al 69,4%. Non solo: sul 29,6% delle abitazioni grava un mutuo. È importante qui specificare — continua Il Sole 24 Ore — che la percentuale di case ipotecate fa riferimento al totale delle abitazioni e non solo a quelle di proprietà. Bene, ma che significa tutto ciò? Che nei Paesi ricchi le case costano troppo e, complice la crisi, meno persone se la possono permettere? Che nelle nazioni più povere il primo passo per l’emancipazione economica è quello di comprare un appartamento? Che per i Millennials l’acquisto di una casa non è più un obiettivo e questa tendenza si esplicita al meglio nelle economie più avanzate? Certamente ciascuno di questi fattori ha un proprio peso.

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