La casa del futuro: modulare e pronta in pochi mesi

L’innovazione in edilizia ha obiettivi comuni, ma implicazioni e declinazioni diverse. Lo dimostrano alcuni fra gli ultimi “concept” lanciati sul mercato. Puntano tutti sulla modularità — scrive Il Sole 24 Ore — sulla possibilità di declinare il progetto a seconda delle esigenze, sull’impiego della progettazione digitale, a zero margini di errore e sulla ricerca di soluzioni che (industrializzando il processo) siano in grado di abbattere i costi e i tempi di realizzazione. Per offrire al consumatore finale un “prodotto” casa il più possibile a portata di mano. La differenza, però, sta nella scelta dei materiali, nel modo in cui vengono utilizzati e nelle tecnologie impiegate. Chi scommette sul legno e chi sull’acciaio. Chi punta tutto sull’isolamento dell’involucro e chi su ll’integrazione degli impianti. Gli esempi si moltiplicano a più livelli: da una parte le grandi multinazionali. Dall’altra, nuove realtà che si stanno affacciando sul mercato proprio attraverso l’innovazione dei moduli proposti. Due strade diverse, ma che puntano allo stesso obiettivo sono quelle percorse dalla multinazionale Saint-Gobain e dal Gruppo Manni di Verona, con la divisione Green Tech. Entrambe le realtà hanno scelto come vetrina l’ultima edizione di REbuild, appuntamento annuale di riferimento per il settore costruzioni si è svolto (nella edizione primaverile) a fine maggio a Riva del Garda.

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