Nelle costruzioni persi 539mila posti di lavoro in 10 anni

Dal 2008 al 2017 sono oltre 3,4 milioni i posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni a livello europeo, di cui 539 mila solo in Italia. E mentre gli altri Paesi dell’area euro hanno visto, dopo la crisi, un aumento degli occupati nel settore edile, il Belpaese ha continuato a perdere posti di lavoro registrando un esiguo aumento di 5 mila unità nel 2017. E’ la fotografia scattata dall’osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, nel report ‘Edilizia, una crisi inarrestabile’, sugli effetti della crisi nel settore edile negli anni 2008-2018, presentato a Genova in occasione di ‘Verso il Festival del lavoro’, l’evento di anteprima della decima edizione del Festival del Lavoro, che si terrà a Milano dal 20 al 22 giugno 2019. L’evento nel capoluogo ligure, organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine e dalla Fondazione Studi, oltre a manifestare la vicinanza della categoria alla città dopo il crollo del Ponte Morandi, vuole tenere alta, spiegano i professionisti, l’attenzione sull’urgenza di un piano per ritornare a investire in infrastrutture per far ripartire economia e lavoro. La flessione di mezzo milioni di occupati, spiega l’indagine, ha coinvolto principalmente i lavoratori italiani (-498 mila), specie i più giovani, mentre è nettamente inferiore tra gli stranieri extra-comunitari (-41 mila) e soprattutto tra gli stranieri comunitari, in gran parte romeni, che registrano una flessione di sole mille unità (-0,8%). Secondo la ricerca dell’osservatorio dei consulenti del lavoro, i giovani sono stati i più colpiti dalla crisi delle costruzioni, poiché in nove anni hanno perso oltre la metà dei posti di lavoro.

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