AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO: LE PROPOSTE DI FEDERPROPRIETA’ ALL’INCONTRO COL GOVERNO

Numerose le proposte intervenute nel corso dell’incontro promosso a Roma presso la sala Livatino del ministero di via Arenula dal sottosegretario alla Giustizia, on. avv. Jacopo Morrone, con oggetto le funzioni e la professione dell’Amministratore di Condominio dopo la riforma. Oggetto particolare della discussione è stato l’istituzione di un registro, eventualmente anche telematico, degli amministratori professionisti, così evitando un’eccessiva “burocratizzazione” ma perseguendo il doppio obbiettivo di semplificare il sistema e garantire le parti interessate (proprietari e professionisti). Per FEDERPROPRIETÀ era presente l’avv. Francesco Granato, vicepresidente nazionale, delegato dal presidente Anderson. Nel corso del dibattito in molti hanno esclusa l’istituzione di un albo vero e proprio, considerata una soluzione, allo stato attuale, non  perseguibile né necessaria; la gran parte degli intervenuti ha invece convenuto con il sottosegretario che l’istituzione di un registro ad inserimento telematico, ovviamente reso pubblico e mantenuto a disposizione degli utenti, potrebbe rappresentare la via migliore per affrontare la necessità più impellente, ravvisata nella certezza e nella permanenza dei requisiti in capo a quanti operano nel settore con delicate e crescenti  responsabilità. Il vicepresidente di FEDERPROPRIETÀ ha evidenziato come la stessa, in quanto rappresentante delle degli interessi dei soggetti amministrati, tutti proprietari di casa spesso in condominio, ma anche come organismo che associa interi stabili condominiali, ha titolo, interesse e competenza sulla materia. Ha quindi espresso compiacimento per l’iniziativa del sottosegretario e proposto un percorso di “avvicinamento” alle future regole sulla professione di amministratore intervenendo da subito sui fattori di crisi che spingono verso l’ipotesi del registro: il caos che sta avvenendo nella formazione e l’incertezza soggettiva del personale formato. FEDERPROPRIETÀ ha quindi sollecitato maggiori controlli sui soggetti abilitati alla formazione, l’esclusione dei corsi telematici poco controllabili e la previsione di uno strumento unitario che consenta, almeno, di ricercare e verificare l’avvenuto assolvimento degli obblighi formativi in capo agli amministratori. La pubblicità di questi dati, se assicurata presso un soggetto istituzionale pubblico, potrebbe già configurare una sorta di elenco cui tutti gli  interessati potranno fare riferimento.

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