Spese di condominio: cosa controllare
Tra amministratori di condominio e singoli condomini spesso sorgono delle incomprensioni in merito alla gestione delle spese e dei criteri delle divisione delle spese. I contrasti sono più frequenti sono sull’utilizzo dei soldi dati dai singoli condomini. In tal caso occorre valutare bene il loro lavoro e, qualora non siate soddisfatti, cambiare l’amministratore di condominio prima che sia troppo tardi. Ecco perché deve esserci la massima partecipazione alla vita condominiale, così da essere costantemente informati sulle decisioni prese dall’assemblea e sulle singole spese che dovrete sostenere. Queste le voci da verificare. Se tra i criteri di ripartizione delle spese dell’acqua e del riscaldamento vi rendete conto che la regola utilizzata non è quella solita dei millesimi – ad esempio, se la ripartizione avviene in base al numero degli occupanti – vi conviene verificare che la deroga al regolamento base sia ben specificata nel regolamento di condominio approvato dall’assemblea. In caso contrario potrete opporvi qualora il sistema di ripartizione scelto dall’amministratore di condominio sia a voi più sfavorevole. Un altro caso in cui l’amministratore di condominio potrebbe chiedervi dei soldi extra è quello in cui l’edificio venga sottoposto a lavori straordinari di ristrutturazione o manutenzione. In questi casi, infatti, solitamente gli amministratori erano soliti chiedere un compenso straordinario in aggiunta a quello ordinario; una pratica che però la giurisprudenza ha ritenuto illegittima dal momento che non esiste alcuna norma che attribuisce all’amministratore il diritto ad una percentuale per le ristrutturazioni. Il compenso extra, quindi, può essere concesso solo quando è l’assemblea condominiale a deliberare in tal senso. Diffidate anche dagli amministratori che vi chiedono somme extra per far fronte ad eventuali ammanchi di cassa causati dal mancato pagamento di alcuni condomini morosi. Non è possibile, infatti, ripartire i debiti tra chi ha già pagato. Eventualmente una soluzione potrebbe essere quella di chiedere ai condomini di anticipare le quote dei mesi successivi, ma comunque non prima di aver indetto un’assemblea condominiale che informi e approvi la misura.
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