ROMA, CASA POPOLARE A 30MILA EURO? Ecco l’ANNUNCIo “SALTAFILA”

Serve una casa popolare? A Roma per averla bastano circa 30mila euro e non occorre occupare o rivolgersi alla malavita, basta navigare su internet e dare un’occhiata ai siti di compravendita online. Con un po’ di attenzione, monitorando gli annunci per qualche tempo, ecco saltar fuori ‘l’affare’: una corsia preferenziale che, euro alla mano, permette di scavalcare le oltre 10mila persone in attesa di una casa popolare.    Sembra troppo facile, ma e’ cosi’. Su un noto portale di acquisti e vendit, ecco spuntare un annuncio: in “vendita” alla cifra di 30mila euro c’e’ un appartamento. Dopo avere mandato un messaggio al titolare dell’annuncio, ecco cosa è stato scoperto. Quando qualcuno risponde al messaggio si viene indirizzati su un numero di telefono cui risponde quella che si autodefinisce la ‘proprietaria’. “Sarebbe meglio incontrarci per parlare dell’appartamento”, spiega subito; poi davanti ad un po’ di diffidenza il velo cala: “La casa e’ di un ente”. Parlando si scopre che la zona in cui si trova l’appartamento, di circa 50 metri quadrati, e’ Tor Bella Monaca e ‘l’ente’ in questione e’ in realta’ il Comune di Roma. Alla domanda: “E’ una casa popolare?” la risposta e’: “Esatto. Capisci a me…”.  Ma come e’ possibile? Il trucco e’ presto svelato: “Si puo’ fare perche’- specifica la donna- sono assegnataria dell’appartamento. Non ci sono problemi”. Poi spiega meglio come ‘aggirare’ la regola: bisogna fingere di essere una coppia che convive. In pratica il subentrante cambiando la residenza va a risultare sullo stato di famiglia dell’assegnatario. Poi “la casa va a nome tuo perché, una volta che prendi la convivenza, io levo la mia e rimane la tua. Ovviamente al Comune, vai e dici: ‘Guarda, quella persona che stava con me purtroppo se n’e’ andata via’”. Come a dire: l’amore non puo’ essere per sempre, ma la casa popolare si’.    Possibile? Davanti a qualche dubbio l’interlocutrice telefonica rimarca la valenza dell’affare: “Pagare 30 euro al mese e’ poco… Chi te la da’?”. L’affare sembra perfetto. Nemmeno la stretta sugli sgomberi sembra preoccupare la nostra interlocutrice: “Viene sgomberato chi occupa, chi non paga”, spiega l’assegnataria, che lascia intendere che per chi convive e poi si lascia non ci sono problemi.

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