Emergenza alloggi a Milano: 23mila famiglie attendono l’assegnazione

 «Milano non ha mai avuto una situazione così drammatica dal punto di vista abitativo». La denuncia arriva dal segretario del sindacato di inquilini Sicet, Leo Spinelli. Lo dicono i numeri e lo dice, soprattutto, l’affollamento ogni giorno agli sportelli di famiglie povere e disperate. «Sono più di 200 i nuclei sfrattati da privati finiti sulla strada senza soluzioni alternative. Vengono inviati ai servizi sociali dove aspettano anche 2 o 3 settimane per un appuntamento e non possono fare domanda per la casa popolare perché dall’aprile scorso le assegnazioni in emergenza sono state sospese ». A Milano sono 23 mila le famiglie in attesa di un alloggio a canone sociale. Un numero che è cresciuto (negli ultimi tre anni erano 21.500). «Ogni anno si aggiungono alla graduatoria circa 5000 persone — dice Spinelli — altri escono, ma la realtà è che a queste famiglie bisogna dare risposta. Il nuovo sindaco dovrà fare un bagno di realtà. L’housing sociale non può essere l’unica soluzione». Spinelli non ha dubbi: i nuclei sotto sfratto o in lista d’attesa per l’alloggio popolare «stanno peggio di 5 anni fa». «Chi conosce la realtà — sostiene — e non è ideologicamente collocato, non può che constatare che l’emergenza abitativa da qualche anno a questa parte si è aggravata». Altro dato inquietante, gli sfratti in esecuzione: «Sono 14 mila». Le ragioni sono molteplici. Certo, la crisi economica ha messo tante famiglie in ginocchio, il reddito si è contratto e in molti non sono più stati in grado di pagare l’affitto. Secondo il sindacato, tutti gli alloggi pubblici disponibili dovrebbero essere assegnati ai bisognosi. «Invece spesso sono stati dirottati su altri progetti realizzati da soggetti del terzo settore — spiega — Ci sono circa 10 mila appartamenti pubblici sfitti. Il Comune si vanta di aver aumentato gli sgomberi di averne recuperati 400. Ma quanti sono stati riassegnati? Zero. E per quante famiglie morose incolpevoli è stata trovata una soluzione in questi anni? Solo per 4. Numeri che dimostrano che la politica abitativa non è stata efficace». Ogni anno sono circa mille le case assegnate in Erp. «Ma ci sono stabili pronti come quello di via Appennini che restano vuoti — segnala il sindacalista — Come mai? Cosa si aspetta?».

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