Dalla Regione Lombardia 18 milioni di euro per l’emergenza abitativa

«Diciotto milioni di euro per provvedimenti relativi al settore casa». Ad annunciare il provvedimento della Giunta è stato il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore alla Casa, Fabrizio Sala, secondo quanto riporta il Giornale. «Abbiamo erogato in favore dell’Aler Milano ancora 1.050.000 euro per il contrasto all’abusivismo – ha spiegato il vicepresidente – una piaga che ci impegniamo a contrastare e sradicare». E ancora: «Di queste risorse, 350.000 euro serviranno per l’attuazione del Protocollo per la prevenzione e contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica e per gli interventi di messa in sicurezza e recupero e assegnazione degli alloggi sociali liberati dalle occupazioni abusive. Gli altri 700.000 euro saranno impiegati per il completamento del Piano straordinario di sorveglianza e videosorveglianza dei quartieri a rischio di degrado». C’è poi un contributo regionale di solidarietà, a favore dei nuclei familiari assegnatari in comprovate difficoltà economiche di carattere transitorio: sono stati stanziati 11,2 milioni di euro. Il provvedimento è il primo step della riforma della legge sui servizi abitativi recentemente approvata in Consiglio regionale. Le risorse per il 2016, pari a 11,2 milioni di euro, saranno ripartite in base alla dimensione del patrimonio abitativo di proprietà delle Aler e dei Comuni, localizzato nei 133 comuni classificati proprio in base all’intensità di fabbisogno abitativo. Nel concreto — continua il Giornale — il provvedimento si suddivide in due misure: la prima vedrà l’affitto diretto o intermediato di alloggi temporanei da parte dei Comuni destinatari per gli inquilini residenti in Lombardia sfrattati o in emergenza abitativa, in attesa di una soluzione stabile. La seconda misura prevede l’erogazione di un contributo dal Comune al proprietario che si impegna a non procedere allo sfratto per almeno 12 mesi. Massimali di contributo saranno 1.000 euro ad alloggio o 1.500 euro nel caso di disponibilità da parte del proprietario a modificare il canone in concordato o a rinegoziare a canone più basso.

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